Educazione, società, politica sono temi che si intrecciano in ogni tempo e ad ogni longitudine. Il caso cinese non è in questo senso un’eccezione, ma solo una conferma che offre spunti ed esempi singolari, a volte inusuali agli occhi dei lettori occidentali. Dalla cronaca di questi mesi emerge nuovamente il ruolo degli studenti universitari cinesi che a dicembre 2022 sono stati tra i promotori delle proteste contro alcune delle politiche attuate della Repubblica Popolare Cinese per contrastare la diffusione del Covid-19. Proteste realizzate fisicamente in diverse città della Cina - conosciute come le proteste dei fogli A4 bianchi - e on line con diffusione di video delle proteste fisiche. Non un caso isolato nella storia cinese, al di là della lettura, a tratti retorica, di questi avvenimenti come genericamente legati a lotte per “libertà e democrazia”.   

L’attivismo studentesco cinese è spesso andato oltre gli spazi universitari e i temi educativi: il 4 maggio 1919, la rivoluzione culturale a partire dal 1966, i fatti di piazza Tiananmen dall’aprile 1989, solo per citare gli eventi più noti. Gli studenti interpretano il loro ruolo sociale al di là della loro funzione - soggetti in formazione - verso un attivismo politico che può essere definito studentesco solo volendo limitare la sua portata (Lanza, 2019). Allo stesso modo le cause di tutti questi movimenti e azioni in cui sono coinvolti gli studenti hanno origine soprattutto fuori dalle università: oggi gli studenti sono mossi dalle conseguenze del Covid ma anche un tasso di disoccupazione giovanile di agosto 2022 al 18,7% (He, 2022), dalla sfrenata competizione nel mercato e dai ritmi di lavoro estenuanti, sia per attività manuali che intellettuali (Giro, 2021).

Il Primopiano del numero 12 di "Educazione Aperta", Approdi cinesi, non tratterà direttamente di questi fatti, ma ad essi si collega in modo trasversale con riflessioni sulla contemporaneità dell’educazione in rapporto al mondo cinese. Modi diversi di avvicinarsi ad esso, punti su cui soffermarsi e avvicinarsi per comprendere il complesso rapporto tra educazione, società e politica in Cina. In questo numero cerchiamo di andare oltre gli stereotipi culturali legati alla dimensione educativa e sociale della Cina odierna. Speriamo di aver contribuito alla restituzione, seppur parziale, di un quadro più fedele e dinamico della sua complessità, forse troppo spesso risonante di echi di mistero e Alterità assoluta.

Nel saggio di Antonio Vigilante si è cercato di riflettere su limiti, possibilità e opportunità di una didattica della filosofia non solo basata sulla storia degli studi europei. Dopo la problematizzazione di alcune questioni chiave - esiste una filosofia non occidentale? è possibile comparare sistemi e forme del pensiero distanti anche a causa della distanza tra le lingue che hanno prodotto quelle riflessioni? - vengono posti degli spunti tematici su cui impostare una didattica comparata delle filosofie, fondamento di una scuola interculturale, aperta e plurale. Nel saggio di Sabrina Ardizzoni la questione dell’educazione nelle campagne viene affrontata attraverso l'esperienza diretta di una volontaria impegnata in zone rurali. ll racconto e la riflessione sull’esperienza sono supportati da dati e da riferimenti alle politiche educative e al panorama storico, utili per comprendere lo sviluppo dell’educazione cinese negli ultimi quarant'anni. Nella prima parte del suo saggio, Xu Hao ricostruisce le diverse fasi, dal secondo dopoguerra ad oggi, in cui giovani cinesi si sono recati all’estero per studio. Le questioni storiche ed economiche globali, com'è evidente, caratterizzano questi passaggi. Nella seconda parte del saggio si può cogliere, attraverso l’analisi dei dati di una ricerca quantitativa, le impressioni, le preoccupazioni e le aspettative degli studenti cinesi che hanno vissuto in Italia le prime fasi della diffusione del Covid-19, con il suo portato discriminatorio verso le persone di origine cinese.

Gli articoli presenti nel Primopiano hanno quindi affrontato tre temi specifici connessi a pratiche particolari: la didattica della filosofia cinese nelle scuole italiane, l’educazione nel rapporto tra città e campagne in Cina e l’esperienza degli studenti cinesi in Italia durante l’epidemia di Covid-19. Crediamo che un approccio che eviti generalizzazioni e stereotipi possa dare, anche al lettore non specialista di questioni cinesi, uno sguardo più autentico, ricordando sempre la parzialità di ogni discorso e il punto di vista del parlante. Il pensiero cinese è caratterizzato dalla relazione tra le parti, tale relazione non va pensata però come un legame tra elementi distinti ma come costitutiva degli elementi stessi in una interazione dinamica (Cheng, 2000, p. 23). Allo stesso modo i casi di studio presentati aprono appena uno spiraglio sulle numerose questioni educative cinesi, ma essi sono in relazione tra loro e da queste relazioni prendono forma: il rapporto tra pensiero, etica e azione; il peso delle differenze etnico-culturali nei percorsi formativi; l’interazione tra storia, istruzione, economia e ideologia, solo per dare alcuni esempi. Ai lettori e alle lettrici del numero il piacere di cogliere ulteriori connessioni tra i diversi contributi.

La sezione Esperienze e studi, inoltre, si compone di sei contributi. L’articolo di Tindaro Bellinvia è incentrato su un progetto condotto con metodologie artistiche e partecipative da operatori e beneficiari del Sistema Accoglienza e Integrazione a Milazzo e finalizzato ad affermare il diritto alla città per tutti. Monica Dati tratta l’esperienza della scuola elementare di Mastiano, nei pressi di Lucca, attraverso le testimonianze di insegnanti e studenti, e ricostruendo l’influenza esercitata alla fine degli anni Sessanta dal Movimento di Cooperazione Educativa. Il contributo di Valentina Certo si sofferma sul sistema dei laboratori ideato da Francesco De Bartolomeis dagli anni Settanta, mettendo a fuoco il contesto in cui è nato, le sue radici e le sue specificità. Marianne Viglione analizza le concezioni di disabilità che si sono succedute in Italia, sulla base della legislazione in materia, evidenziando le contraddizioni legate al perdurare di un modello biomedico focalizzato sull’individuo. L’articolo di Angelo Miramonti prende in considerazione l’approccio della Autobiographical Therapeutic Performance, argomentandone la rilevanza per le persone vittime di conflitti armati a partire dal caso di Saleh, un giovane rifugiato proveniente dal Sahara Occidentale. Nell’ultimo saggio, Peter Mayo e Paolo Vittoria approfondiscono la figura e la pedagogia politica dell’educatrice e poetessa cilena Gabriela Mistral. Il numero 12 di Educazione Aperta si chiude con la sezione Blog, che comprende due interventi di Antonio Vigilante, sul tema del merito e della meritocrazia e sull’uso dell’intelligenza artificiale, e in particolare del programma Midjoruney, per la creazione di immagini a partire da testi; due recensioni di Mariateresa Muraca, di Pedagogia postcoloniale. Prospettive radicali per l’intercultura di Giuseppe Burgio (FrancoAngeli, 2022, p. 126) e di La scuola moderna. Guida pratica per l’organizzazione materiale tecnica e pedagogica della scuola popolare (Asterios, 2022) di Célestin Freinet, di recente ripubblicato dal Movimento di Cooperazione Educativa; e il contributo di Renato Palma per la rubrica Democrazia affettiva, La scuola: incontrarsi, non scontrarsi.

Riferimenti bibliografici

Cheng A., Storia del pensiero cinese, Einaudi, Torino 2000, 2 voll.

Lanza A., Cosa ricordiamo quando ricordiamo il 4 maggio: riflessioni su un secolo di attivismo studentesco in Cina, in "Sinografie", 4 maggio 1919, url: https://sinosfere.com/2019/05/04/fabio-lanza-cosa-ricordiamo-quando-ricordiamo-il-quattro-maggio-riflessioni-su-un-secolo-di-attivismo-studentesco-in-cina/ (consultato 13/01/2023)

He L., 2022, 1 in 5 of China’s urban youth are unemployed. That’s a huge headache for Xi Jinping, in "CNN Business", url: https://edition.cnn.com/2022/09/19/economy/china-youth-jobs-crisis-xi-jinping-intl-hnk-mic/index.html  (consultato 13/01/2023)  

Giro L. , Lavoro straordinario con caratteristiche cinesi: il '996' riaccende lo scontro generazionale, in "ChinaFiles", 2021, url: https://www.china-files.com/lavoro-straordinario-con-caratteristiche-cinesi-il-996-riaccende-lo-scontro-generazionale/ (consultato 13/01/2023)